loreto
L’antica Lauretum, prende il nome dalla sua originaria ubicazione, dove secondo la leggenda religiosa degli angeli trasportarono la casa della Vergine dopo diverse soste finalmente in pianta stabile su un colle dove si trovava un fitto bosco di lauri, il lauro è una pianta che si dice “cara agli Dei” e alla gloria degli uomini, un significato mistico e premonitore di quello che sarebbe divenuto il nome di un importantissimo centro abitato, meta fin dall’antichità per il suo patrimonio culturale e artistico nonché religioso e storico tutto racchiuso come in uno scrigno entro le mura cittadine.
Torquato Tasso scrisse : “qui gli angeli innalzarono il Santo Albergo che già Maria col Santo figlio accolse e il portare sovra i membri e sovra le acque”
Egli naturalmente si riferisce al culto della Santa Casa di Maria, Lauretana poi per volontà papale; casa che nella notte tra il 9 e il 10 dicembre del 1249, narra la leggenda mariana, gli angeli abbiano straslato su quel colle privo di abitazioni la Santa Casa della Vergine dove Maria ricevette l’Annunciazione dall’angelo della venuta del Salvatore. Proprio coincidente a questa data vi è la fondazione del centro abitato di Loreto.
Diversa dalla leggenda religiosa vi è poi l’attestazione storica che inquadra le pietre della casa di origine certa palestinese ma che a differenza della traslazione fatta dagli angeli della leggenda, vedono più favorita la teoria secondo la quale la reliquia, in seguito alla cacciata dei cristiani dalla terra Santa da parte dei mussulmani, fece il suo viaggio via mare, e con varie tappe fino ad arrivare sulle colline dell’entroterra marchigiano; gli angeli non sarebbero altro che il nome della Famiglia che effettuò il trasporto e si occupò di ricostruire la Reliquia mariana sul sito che attualmente occupa, all’interno della Basilica di Loreto. Attestazioni dell’autenticità delle sue origini sono anche i graffiti che vennero ritrovati e studiati sulle pietre simili a quelli giudeo cristiani risalenti al II-V secolo che vennero rinvenuti a Nazaret in Terra Santa.
Attualmente la Santa Casa composta da tre mura, in quanto una parete era formata dalla pietra della grotta della dimora originaria della Vergine Maria, è custodita dentro la Basilica; il Santuario Mariano voluto dal Vescovo di Loreto Nicolò delle Aste nel 1469 che venne costruito appunto per proteggerla, e venne terminato nell’anno 1587, successivamente venne eretto il campanile disegnato da Luigi Vanvitelli, prendeva così corpo la sontuosa costruzione architettonica, riccamente decorata e impreziosita che oggi si apre ai nostri occhi entrando dentro un luogo soprattutto mistico e carico di phatos. La casa è altresì contenuta dentro un sontuoso rivestimento marmoreo progettato da Donato Bramante.
Tra le preziose cappelle e sacrestie notevoli sono la Sacrestia di San Marco o del Melozzo recentemente restaurata dove possiamo ammirare gli affreschi di Melozzo da Forlì, all’interno della Casa possiamo ammirare la Madonna nera o Vergine Lauretana, così definita in quanto il volto scuro è tipico della antiche icone che si annerivano a causa del fumo delle candele dei fedeli per la venerazione, quella originale andò distrutta in seguito ad un incendio del 1921 e risaliva al XIV secolo mentre quella ad oggi venerabile è una fedele ricostruzione del 1922.
La città è tutta incentrata verso l’imponente basilica resa ancora più maestosa dalla Piazza della Madonna su cui si affaccia la Chiesa, una piazza resa ancora più fastosa e importante dal Palazzo Apostolico che secondo il progetto originario del Vanvitelli che lo progettò avrebbe dovuto circondare per intero la Piazza ma che si trova invece solamente sul lato frontale a quello della Basilica; al centro della Piazza troviamo la Fontana barocca di Carlo Maderno e Giovanni Fontana realizzata tra il 1604 e il 1614; altro mirabile monumento è poi la Statua di Papa Sisto V del 1587 posta a sinistra del Sagrato.
La città di Loreto è da sempre legata all’ Aereonautica Militare in quanto la Vergine Lauretana ne è la protettrice ed attualmente la città ospita la Scuola di Lingue Estere della Stessa Aereonautica, oltre che ad un Cimitero Militare Polacco, dove vennero sepolti 1080 soldati polacchi caduti nella Seconda Guerra Mondiale.
Le maestose mura che la circondano vennero erette a difesa del sito già dal XIV sec. Minacciato dalle incursioni Turche dall’Adriatico.
I doni che nei secoli i pellegrini portarono alla Santa Casa oggi sono racchiusi nel Museo Pinacoteca ospitato nel braccio occidentale del Palazzo Apostolico, che racchiude una passeggiata di 28 stanze dove sono conservati arazzi, dipinti, sculture, maioliche, oreficeria sacra, e mobili, un patrimonio inestimabile vasto ed eterogeneo tra i quali spiccano un corpus di dipinti di Lorenzo Lotto che dipinse negli ultimi anni della sua vita trascorsa appunto nel Santuario mariano; una raccolta di maioliche donata dal Ducato di Urbino di cui si compongono un primo nucleo proveniente dalla bottega di Orazio Fontana donata da Giulio Feltrio De la Rovere tutti del XVII secolo. Come non citare poi un preziosissimo Crocifisso in argento modellata dal Giambolognadono di Cristina di Lorena nel 1573.
Una città tesoro del patrimonio artistico e devozionale italiano che per un visitatore che arriva per la prima volta nella nostra Regione non può non annoverare nel suo itinerario; un gioiello che affascina e che resta vivo nei ricordi per le sontuose architetture e la preziosità degli ori e delle decorazioni, una importante meta nel pellegrinaggio devozionale mariano, una testimonianza della sua grandissima importanza già dalla sua prima fondazione rimasta nei secoli.