Si possono far risalire le origini di Gradara ai romani. “Curte Gradarieae” era l’antico nome. Dal 1032 al 1363 fu sotto Pesaro. Alla famiglia dei De Griffo si deve la costruzione della Rocca. Dalla seconda metà del XIII secolo furono i Malatesta a completare la rocca. Nel 1435 passò a Galeotto Malatesta, principe di Rimini e poi a Sigismondo Malatesta, signore di Fano. Resistetto al lungo assedio di Francesco Sforza nel 1446, a favore del quale Galeazzo Malatesta, aveva rinunciato al suo dominio su Pesaro. Ritornò a Sigismondo nel 1450, passò poi agli Sforza fino al 1512. Per più di cent’anni fu dei Della Rovere, poi della Chiesa. Si pensa che nel castello si sia consumata la tragedia di Paolo e Francesca descritta da Dante.
La Rocca Demaniale è un esempio raro di architettura militare giunto fino a noi. Costruito nel XIII secolo fu rimaneggiato più volte fino ad assumere l’attuale aspetto. Nel castello che ospita ora un museo, oltre gli arredi, una pala in terracotta dei Della Robbia ed affreschi del ‘400. E’ uno dei monumenti più visitati della Regioni (oltre 30.000 turisti l’anno).
Il Teatro costruito negli anni venti, è una piccola struttura che accoglie cineforum, mostre e dibattiti.
Il territorio comunale di Gradare è compreso nella zona delle DOC Colli Pesaresi Rosso e Colli Pesaresi Bianco; queste terre forniscono una buona produzione di olive e di olio. Entrambi i prodotti sono venduti da piccoli agricoltori-artigiani, mancando strutture come cantine o frantoi. Fama nazionale si è meritato il concorso che qui viene organizzato, per premiare le migliori produzioni locali e nazionali di vini.