corinaldo
Situata tra le colline dell’entroterra ad eguale distanza dall’Adriatico e dall’Appennino, gode di un clima dolce e asciutto. E’ ricca di ricordi storici e di monumenti. Corinaldo consente facili escursioni e collegamenti con le località balneari montane, climatiche e storiche dell’Italia centrale.
Città medievale e patria di S. Maria Goretti, offre un soggiorno tranquillo con i suoi viali di tigli, con la tradizionale cucina e il vino sincero dei suoi tipici ritrovi, col suo silenzio, col suo antico colore del tempo.
Intorno all’ anno 1000 a seguito del fenomeno dell’INCASTELLAMENTO sorge sul colle tra i fiumi Misa e Valcesano quello che è l’antico centro di Corinaldo al tempo tra le marche di Ancona e di Urbino, e per questo è attraversato tra le diatribe delle fazioni Guelfe e Ghibelline e considerata la sua strategica posizione diviene presto un avamposto conteso tra i vicini Comuni fino al 1291 quando Papa Nicolò IV le riconosce il titolo di “libero Comune” naturalmente di parte Guelfa in quel periodo storico.
A seguito della tirannica dominazione di un suo concittadino, un certo Nicolò di Buscareto, nominato Vicario Imperiale da Ludovico il Bavaro tornò di parte Ghibellina ma solo per un certo lasso di tempo finchè quando nel 1360 e più precisamente il 18 agosto Galeotto Malatesta alla testa dell’esercito papale di Innocenzo VI per volere di riconquista la rade al suolo. Fu Papa Urbano che nel 1367 volle la sua ricostruzione e le attuali mura risalgono da quel periodo storico, portando i segni dell’opera del famoso architetto militare di corte malatestiana Francesco di Giorgio Martini. Le famiglie signorili si susseguono così anche nella storia del piccolo centro di Corinaldo che porta i segni della costruzione di case e nobili palazzi, ma anche fastose architetture ecclesiastiche, un destino che accomuna tutti i nuclei cittadini dell’attuale Regione ma della fascia centrale della penisola in questo periodo storico fatto di lotte intestine tra comuni e signorie.
A Corinaldo le più importanti che lasciarono tracce del loro passaggio furono i Malatesta, gli Sforza e poi i Della Rovere, tanto che il Duca di Urbino Francesco Maria ne tenta la conquista nel 1517 anche se invano dopo un assedio lungo 21 giorni i corinaldesi constringono i Duca alla ritirata e fuga riconsegnando di fatto l’amministrazione cittadina al Papa Leone X che per la loro fedeltà premia il paese elevandolo a rango di “ città” . Questa è una delle pagine più avvincenti della storia di Corinaldo da cui vi è anche la derivazione della nota leggenda della “contesa della polenta nel pozzo” , una dignità che venne riconfermata dal Papa Pio VI il 20 giugno del 1786.
Tra i nomi più eccellenti che diedero particolare lustro al piccolo centro per la loro presenza possiamo citare il Pittore barocco Claudio Ridolfi che qui visse a lungo e vi morì, e che lascia tracce del suo passaggio con alcune sue opere che ad oggi sono ancora conservate in due chiese . Altro importante protagonista della vita culturale di Corinaldo è Gaetano Callido l’organista che qui vi risiedette quando anche la figlia fu accolta all’interno del monastero . Il suo centro storico è circondato da imponenti mura fortificate come precedentemente detto sono le meglio conservate dell’intera Regione; da due porte principali si accede al centro storico una delle quali sul lato basso del paese ci conduce attaverso la sua scalinata di 100 scalini alla parte alta del centro storico dove si può ammirare il neoclassico Palazzo Comunale che presenta sulla parte frontale un grande loggiato davanti al quale se giriamo la testa possiamo mirare un ex Convento degli Agostiniani della seconda metà del ‘700 ad oggi riqualificato come Hotel.
Come già precedentemente citate le sue mura si stagliano su un percorso che può diventare una passeggiata attraverso i suoi camminamenti lunga 912 mt, eventualmente visitabile con una guida locale. Numerosi sono gli edifici religiosi ancora oggi perfettamente conservati quali la singolare Chiesa del Suffragio a pianta ottagonale, costruita sul Cassero Sforzesco che al suo interno accoglie una delle tele che il Ridolfi ha lasciato nel paese..
Poco lontana si trova la Chiesa dell’Addolorata con una cripta dedicata alla nativa Santa Maria Goretti, la cui devozione porta numerosi fedeli ogni anno qui in pellegrinaggio. L’attuale Santuario a lei dedicato si trova in quella che era la chiesa e convento già intitolate a S. Agostino ; un monumentale complesso monastico risalente al XVII-XVIII sec. Con annesso il campanile che ha caratteristica cuspide ispirata alla Chiesa del Santissimo Sacramento di Ancona. Nella Chiesa di S.Francesco fuori dalle mura datata XVIII sec. Opera dell’architetto Vici si conservano altri due dipinti del Ridolfi .
In diversi periodi dell’anno p possibile visitando il paese trovarsi in mezzo a molte delle sue feste tradizionali, rievocazioni storiche come la Festa della polenta nel pozzo fondata sulla leggenda di un contadino che nei giorni dell’assedio del 1500 per riposarsi dalla lunga scalinata che stava salendo, portava con se un sacco di farina di mais che accidentalmente gli cadde all’interno del pozzo diventando tutta polenta….una vera manna per quel periodo difficile che stava attraversando la città, una leggenda frutto della goliardia tradizionale dei suoi cittadini chiamato anche per questo “il paese dei matti” per gli innumerevoli aneddoti che li contraddistinguono. Da questa leggenda nasce la rievocazione storica della Contesa del Pozzo della polenta, che si svolge negli ultimi giorni del mese di luglio con tradizionali caroselli medievali, stand gastronomici e il lavoro annuale di molti corinaldesi che lavorano per questo evento creando abiti fastosi balli, lotte e giochi dell’epoca, vengono aperte le antiche cantine dove si possono gustare anche antiche ricette dell’epoca.
Gli abiti più fastosi e preziosi vengono conservati ed è possibile ammirarli nella Sala Del Costume e delle Tradizioni Popolari . Questi abiti vengono indossati durante la sfilata in costume che rievoca quella dei Duchi di Urbino quando nel 1517 vengono in visita per premiare la cittadinanza tutta di non aver ceduto all’assedio, una sfilata che coinvolge le vie del centro cittadino con gruppi di sbandieratori e giocolieri e si conclude con la tradizionale cena del Duca e della sua corte.
Oltre a questa tradizionale rievocazione storica a caratterizzare la vita del paese ci sono altre manifestazioni come la Festa di Halloween che coinvolge l’intero paese per una intera settimana. Per queste e per molte altre ragioni vale la pena una passeggiata in uno dei borghi medievali pluripremiati con la bandiera arancione, non solo meta di un turismo religioso sempre vivo, per i suoi prodotti tipici per i vini di alta qualità che qui si producono grazie al lavoro in vigna di sapienti maestranze che uniscono la tradizione di un tempo e la rinnovata energia dei giovani che rendono vivo il paese la sua cultura e la sua amministrazione.
I monumenti più importanti risalgono per lo più al Settecento, secolo di espansione economica e di cospicui investimenti nel settore edilizio.
Corinaldo negli anni è divenuta pero famosa per la Festa delle streghe che richiama turisti da tutta Italia, e non solo, 3 giorni in cui la città si tinge a festa, si trasforma in un set cinematografico pieno di cunicoli, angoli bui, taverne, maschere musica e allegria. Halloween – La Festa delle Streghe. A Corinaldo (An), capitale italiana di Halloween.
La più importante festa di Halloween d’Italia.